I SOFISTI E LA NASCITA DELLA PAIDÈIA
Atene raggiunge il suo massimo splendore nel V
secolo avanti Cristo, sotto la guida di Pericle,
ma anche nei decenni successivi la città è il luogo dei principali protagonisti
della cultura nel mondo greco: i sofisti, Socrate e Platone.
Il termine sofista (colui che sa usare il sapere) indica i primi
insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. Essi volevano insegnare areté politica, ovvero le tecniche con la quale l’uomo politico sosteneva le sue tesi.
La cui virtù consiste nell’ abilità dialettica e retorica, quindi nell’arte del linguaggio. Secondo i
sofisti questa aretè si poteva imparare solo per via ereditaria.
La dialettica consiste in un serrato
dialogo tra due o più interlocutori, nella quale ognuno cerca di provare
razionalmente la validità della sua tesi.
La retorica consiste nei lunghi
discorsi che hanno lo scopo di persuadere. Questa fa spesso appello a paure,
desideri e speranze invece che ad argomenti razionali.
Grazie a queste tecniche il politico può scendere nell’ agone politico,
cioè in un confronto tra diverse parti. I sofisti accanto alla dialettica e
alla retorica pongono il possesso di un sapere enciclopedico, per arrivare al successo politico. Del loro
insegnamento fanno parte la poesia, il mito e la scienza, in questo modo vengono
gettate le basi della paidèia
greca. Ovvero
un insegnamento che ha come obbiettivo la cultura generale.
Alcuni esponenti sofisti ritengono che non esista nessuna verità
assoluta come:
- Protagora di Abdera afferma che la verità è quella che
gli uomini affermano sia tale.
- Gorgia da Lentini afferma che l’unica verità è il
linguaggio, e che quindi tutto sta nella nostra capacità di persuasione.
Per le loro parole i sofisti sono stati accusati di scetticismo, poiché hanno affermato che non è
possibile conoscere nulla con certezza, e di nichilismo, poiché hanno affermato che non esistono verità
assolute.
Hanno però contribuito alla democratizzazione della politica, inoltre
hanno sostenuto l’insegnamento
della virtù a tutti, valorizzando così l’importanza dell’educazione e dell’istruzione. I sofisti
hanno quindi posto l’uomo e la città al centro della loro attenzione
filosofica, e nella polis sono stati i primi insegnanti di professione che si dedicavano alla formazione dell’uomo
politico.
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