ARISTOTELE: LA FORMAZIONE INTEGRALE E L’EDUCAZIONE DI STATO
Altro grande filosofo
ateniese fu Aristotele, il quale privilegiava l’analisi
della realtà, e al tema della giustizia preferisce quello della fedeltà.
Il suo pensiero etico-pedagogico
si esprime soprattutto in due opere: l’Etica Nicomachea
e la Politica.
Aristotele stabilisce uno
stretto rapporto tra morale e felicità, perché solo una formazione integrale può permettere all’uomo di raggiungere l’equilibrio, ovvero la caratteristica fondamentale
della felicità. Quindi per Aristotele l’educazione è essenzialmente educazione morale.
Aristotele parla di due tipi
di virtù (intese come disposizione ad agire che
si acquistano attraverso gli esempi):
- virtù dianoetiche, ovvero l’esercizio dell’intelligenza.
- virtù etiche, ovvero il controllo della passione da parte
della ragione.
Nell’ educazione degli uomini
erano tre i fattori che concorrevano per l’aspirazione della felicità perfetta:
- natura,
cioè predisposizioni di corpo e spirito.
- costume,
(es. abitudini) che dipendono dal tipo di educazione familiare e pubblica.
- discorso,
cioè gli insegnamenti ricevuti dai maestri.
Secondo Aristotele lo Stato
deve anche occuparsi dell’istruzione che deve essere uguale per tutti, è quindi
necessaria un’educazione statale.
L’educazione prevista da
Aristotele è composta da 3 cicli di 7 anni ciascuno:
- 0-7 anni affidato alla
famiglia, in cui però lo Stato interviene regolando matrimoni e nascite.
- 7-14 anni affidato allo Stato.
- 14-21 anni affidato allo
Stato.
L’educazione deve mirare alla
perfetta formazione armonica dell’uomo tenendo
conto di tutti gli aspetti:
- formazione fisica.
- formazione intellettuale.
- formazione morale.
Devono inoltre contribuire
discipline come letteratura, ginnastica e musica.
Aristotele ha lasciato libri
destinati ai suoi studenti chiamati esotereci ed
altri invece destinati a un pubblico più ampio, definiti essotereci.
Due discipline assumono, per
Aristotele, molta importanza la logica e la filosofia prima, quest’ultima è quella che noi
definiamo metafisica e si occupa dell’essenza delle cose. La logica studia
invece le leggi del funzionamento corretto del pensiero, essa costituisce uno
studio propedeutico, in quanto fornisce gli strumenti stessi della ricerca.
IL RAGIONAMENTO INDUTTIVO
Questo ragionamento passa dai
casi particolari a una conclusione generica. Le conclusioni
di questo ragionamento non sono certe ma solo provvisorie.
Es: se arrivo in un’isola e
incontro solo abitanti con gli occhi verdi, posso concludere che gli abitanti
di quell’isola abbiano solo occhi verdi, ma nom è vero, in quanto potrei
incontrare un’abitante con gli occhi marroni.
IL RAGIONAMENTO DEDUTTIVO
La deduzione è un
ragionamento con il quale partendo dal principio generale
si ricava il caso particolare. Il tipo di
ragionamento formulato da Aristotele è molto strutturato chiamato “sillogismo”, ovvero ragionamento.
Es: - Tutti gli uomini sono
mortali.
- Socrate è uomo.
- Socrate è mortale.
In questo caso essendo le
prime due affermazioni vere lo è anche la terza.
La differenza con l’induzione
è che il sillogismo non aggiunge nuove conoscenza.
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