L’EDUCAZIONE ROMANA DELLE ORIGINI E IL MOS MAIORUM
Inizialmente Roma era basata
sul lavoro agricolo e di conseguenza la società
era prevalentemente formata da aristocratici che possedevano terre.
Predominavano inoltre i
valori di casa e della famiglia.
L’educazione avveniva all’interno
della famiglia o al di fuori grazie all’esempio degli adulti. Il sentimento con
alla quale si veniva educati era quello della pietas,
ovvero l’osservazione di regole sia etiche che religiose tramandate dalle
origini. Mos Maiorum era l’insieme dei valori, e
quindi l’esempio che veniva dagli antenati.
La prima educatrice era la madre, la quale poteva chiedere aiuto ad altri parenti.
Dopo i 7 anni il bambino passava sotto alla guida del padre, ovvero il pater familias. L’educatore era quindi il genitore.
Anche la prima alfabetizzazione viene fornita
dal padre.
I giovani praticano inoltre
esercizio fisico per irrobustirsi ed esercitarsi alla guerra.
A 14 anni il maschio smetteva
di indossare la toga praetexta ed iniziava ad indossare la bianca toga virilis entrando così a far parte del mondo degli
adulti. Per un anno si dedicava al tirocinium fori
nella vita pubblica dopo aver assolto anche il servizio
militare poteva cominciare la carriera politica.
Dal 451 a.C. il punto di
riferimento dell’educazione sono le Dodici tavole,
ovvero lastre di bronzo esposte nel foro contenenti le leggi fondamentali della
città.
Esse riassumevano i valori
del mos maiorum:
-RISPETTO
assoluto della tradizione.
-PIETAS,
cioè l’osservazione di regole sia etiche che religiose tramandate dalle
origini.
-RIGORE
MORALE.
-OBBEDIENZA
ALLE LEGGI.
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