PLATONE E L'ACCADEMIA
Platone fu un importante allievo di
Socrate, ed uno dei più grandi filosofi.
Nelle sue riflessioni è
centrale il tema della giustizia.
Platone, rimasto deluso dalla
condanna che il regime democratico di Atene aveva inferito al suo più importante
cittadino, Socrate. Rinuncia alla carriera politica e cerca al di fuori di Atene
uno Stato meglio governato per realizzare una città
ideale, i cui tratti sviluppa nella sua opera più celebre, La Repubblica.
Ma i suoi tentativi di
realizzare uno Stato giusto fallirono. Decise quindi di fondare l’Accademia (sorgeva nei giardini dell’eroe
Academo). Platone rimase però convinto
che uno Stato non può essere giusto se non è guidato da persone giuste. Elaborò
quindi un progetto educativo che aveva lo scopo
di preparare il nuovo ceto politico, questo perché condivideva la teoria di
Socrate, la quale diceva che non ci si può improvvisare politici. Anche per
questo Platone si convertii alla filosofia militare. E per trasformare la
realtà politica, occorre una rivoluzione culturale,
che giunga a fondare una nuova tavola di valori.
Platone vuole rintracciare la verità e i valori immutabili da realizzare tra
gli uomini. Questi vengono collocati in un mondo ideale chiamato Iperuranio “oltre il cielo”.
L’educazione è quindi un
percorso di conoscenza nella quale vengono selezionati i governanti e formati i
cittadini. Ma solo i più meritevoli potranno completare il cammino e diventare
filosofi. Per Platone i filosofi devono andare al
governo o diventare consiglieri dei governanti. Anche secondo lui la
filosofia, l’educazione e la politica sono strettamente legate e servono per
realizzare la giustizia.
Nella Repubblica Platone espone la sua idea sullo Stato giusto, questo
viene paragonato ad un uomo, che vive grazie all’equilibrio delle parti che lo
costituiscono.
Platone identifica poi tre
tipologie di cittadini:
- I produttori
nei quali prevalgono istinti legati al corpo e che devono essere tenuti sotto
controllo grazie alla virtù della temperanza.
- I guerrieri
ovvero dei custodi nella quale prevale la virtù del
coraggio, e garantiscono la difesa della città.
- I reggitori,
cioè custodi “perfetti” nei quali prevale la virtù
della saggezza, ai quali è affidata la guida dello Stato.
Lo Stato di Platone è uno
stato aristocratico, dove il governo spetta ai migliori per capacità, si tratta
quindi di meritocrazia.
Platone si interessa in
particolare all’educazione delle classi superiori.
Per i produttori si limita a dire che dovranno apprendere solo quanto
necessario.
I custodi
seguiranno un’educazione tradizionale:
- Fino ai 18 anni un’educazione comune per maschi e femmine che
ha inizio con musica e ginnastica per creare un’armonia
psico-fisica.
- 18/20
anni sono gli anni dell’efebato, ovvero del servizio
militare.
- 20/30
anni vengono rafforzati gli studi in matematica.
- 30
anni si affronta la dialettica, ovvero la
filosofia come ricerca della verità e del bene.
- 35
anni studio intenso di filosofia per
coloro che sono stati selezionati come governanti.
- 50
anni coloro che superano l’esame possono dedicarsi alla guida dello Stato.
Questo severo programma viene
alleggerito nell’opera successiva, “Le Leggi”,
non più scritta in forma di dialogo.
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